lunedì, aprile 23, 2007

Incontri Fruscianti 2007, #11


28 aprile
Scrivere… misurare le parole. Farle scivolare, cancellarle, riprenderle, risignificarle, cambiare le carte del gioco spostando solo alcune lettere… che infinito! Un infinito così umano da essere agguantabile con una penna e dei fogli di carta capaci di assorbire il mondo e incapaci di restituirlo uguale. Da lì, dalle parole, tutto ritornava diverso, modificato, talvolta involontariamente amplificato o compresso o più semplicemente compromesso.

Chi: Alan Zamboni conversa con Alessandro Gropelli

Cosa: "Fabulae Graecae" (Brescia, 2006)

Quando: Sabato 28.04.07 ore 17.30 - Ingresso libero

Dove: Tuttolibri (030.2160342), Viale Sandro Pertini 1, San Zeno, Brescia

Perché: Un autore, le sue storie. Parole e molto altro...

«Chi sono? mi son chiesto, mi sono domandato…»: una “citazione insignificante” tratta dal brano "Chi sono", mai inciso da nessuna parte, toglie di mezzo, con Alan Zamboni (Brescia, 1971), ogni formalità.
Nella sua vita, per caso una chitarra e, in logica ricaduta, l'idea di iscriversi a un corso di chitarra classica. Ma il caso, sempre lui, lo orienta a un corso di improvvisazione per pianoforte, strumento che Alan inizia a suonare a 22 anni (proprio come Beethoven).
E non si definirebbe, ad oggi, un musicista, «certo, conosco qualche strumento» minimizza, e il principale motivo d’orgoglio è rappresentato dai musicisti straordinari che hanno lavorato con me, per no dire che aver a che fare con strumenti diversi stimola la sensibilità del compositore e ne diversifica le creazioni».
Due i CD al suo attivo, Jirandolita Gupil (luglio 2001) e Mise en Abyme (gennaio 2006), in aumento le collaborazioni, frequenti le esibizioni, in cantiere un nuovo lavoro. Nel frattempo, il curatore di Acabaldaoriginale "Zibaldone" online, ha inventato il Diario di un perdinotte, sperimentazione letteraria in progress il cui protagonista, l’insonne Givo, antieroe dal metabolismo “compromesso” vive il senso d’estraneità dei sognatori di vocazione, a disagio in un mondo cui non sanno adattarsi. Dal “personale laboratorio letterario” di Alan è uscito anche un frutto compiuto, già consegnato alle stampe. Nulla è semplice nella concezione strutturale di Fabulae Graecae, racconto breve ispirato da un viaggio nelle isole greche, cornice d’azioni a mezzo tra favola e realtà e di dialoghi pensosi sulla vita, sull'umana facoltà di pensiero, sull’amore. E comune denominatore tra gli episodi è il tema del ritorno, necessario a chi viaggia quanto la partenza, e tutto contenuto nell’emblema della “perlina” che la fascinosa Chantal promette a se stessa quasi in pegno dell’esperienza di vivere. Impegnato nella scelta della materia e dell’argomento per la tesi di laurea in Lettere Moderne, il nostro ingegnere bresciano lavora attualmente a un nuovo progetto letterario, una raccolta di 3-4 racconti.

Alessandro Gropelli, nato a Chiari (Brescia), ama il suo Paese e si sente europeo. Giornalista pubblicista, scrive per testate bresciane e milanesi; studia economia alla Bocconi.

Attiva in Brescia presso lo Studio Fornaci, Giuliana Geronazzo tradurrà nelle sue realizzazioni in vetro alcune suggestioni della pagina scritta. E sullo sfondo, l’impareggiabile cortesia di Franco Guindani, il libraio.