lunedì, maggio 14, 2007
Incontri Fruscianti 2007, #14
19 maggio
Spesso non mi sono curato dell’urgenza dell’adesso, mentre sognando ad occhi aperti ingoiavo il mio futuro a grandi morsi… vivendo il mio tempo nell’attesa della realizzazione dei miei sogni, non mi accorgevo di quanto stessi perdendo il futuro, che era camuffato da presente…
Chi: Luca Grazioli conversa con Alessandro Gropelli
Cosa: "Cronache dal Presente Apparente" (Editrice Lumini, 2006)
Quando: Sabato 19.05.07 ore 17.30 - Ingresso libero
Dove: Tuttolibri (030.2160342), Viale Sandro Pertini 1, San Zeno, Brescia
Perché: Un autore, le sue storie. Parole e molto altro...
Ad accompagnare l'incontro, un'esposizione di immagini di Cristian Filippini.
Al valore dell’invenzione, riscontrabile con le componenti dell’esperimento e dell’imprevedibilità di alcuni esiti narrativi, va ad aggiungersi un substrato di buone letture che Luca Grazioli (Brescia, 1977) non ha scordato, anzi suggestivamente riutilizza. Stupore e meraviglia pervadono "Cronache" d’impianto tradizionale, ove la cifra della novità è portata dal contenuto, assai vario all’interno di uno schema narrativo rispettoso, senza forzature, delle unità aristoteliche. Dal levar del sole al suo tramonto, si succedono davanti agli occhi curiosi di un barista, emblema dell’osservazione passiva, molti personaggi che conducono con sé, presso il bancone, storie stravaganti e ancor più stravaganti caratteri. Ogni incontro dà vita a un capitolo chiuso in sé, collocato in un hic et nunc che è soltanto “apparenza”, perché sostanziato dall’ascolto di chi, a fine giornata, chiuderà la saracinesca e buonanotte suonatori. Ed è proprio l’interlocuzione, gestita non senza riluttanze da parte del barista, il fil rouge di collegamento tutti gli episodi del libro. Si dura fatica a non affezionarsi al tenero omino dall’aspetto goffo, che par quasi ideato dalla penna di un fumettista; a non simpatizzare con le signore fanées, smarrite in clamorosi fraintendimenti sull’epoca e sul milieu sociale d’appartenenza… a non sentirsi solidali con scienziati e cammellieri, rappresentanti estremi di un universo che si tiene in virtù di una sorridente, assoluta, disarmata prima che disarmante, follia. A incontrarlo da vicino, l’autore appare assai lontano dal cinismo di cui potrebbe esser tacciato il suo barista-narratore (onnisciente e mai demiurgo). Orwell, Borges, Huxley e Dick sono soltanto i primi e più ovvi tra i nomi che la lettura di Cronache dal presente apparente suggerisce alla memoria, senza gravare sul ritmo spedito e tutto sommato autonomo della narrazione coinvolgente come un caleidoscopio che, piazzato davanti al nostro occhio, ritagli, a beneficio della fantasia, immagini su immagini e colori su colori. Con la carica esplosiva di un’opera prima che è in definitiva una summa di applicativi direttamente discendenti dalla storia della filosofia, Grazioli attira senza dubbio l’attenzione: «Vorrei lasciare un segno nella cultura», afferma, da buon giovane pensatore.
Alessandro Gropelli, nato a Chiari (Brescia), ama il suo Paese e si sente europeo. Giornalista pubblicista, scrive per testate bresciane e milanesi; studia economia alla Bocconi.
Ad accompagnare l’incontro, le immagini di Cristian Filippini (Brescia, 1975). Fotografo professionista e grafico pubblicitario, formatosi presso l'Accademia d'Arte, è docente di "Fotografia" e "Stampa Fine Art" presso i Corsi di Laurea della LABA, Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, dove ha fondato PalcoGrafico - Immagini per Comunicare. All'esperienza maturata in Italia e negli Stati Uniti, accanto a fotografi e artisti italiani e internazionali, tra cui Innocenzo Pedretti, suo grande maestro, si sono aggiunte negli anni significative collaborazioni con docenti della Long Island University e dell'International Center of Photography di New York. Ha esposto con mostre personali e collettive in Italia (Milano, Brescia, Mantova, Perugia, Napoli, Foggia) e negli Stati Uniti (New York, North Carolina, New Jersey).
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